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Il volume che il lettore ha tra le mani rappresenta un viaggio nel cuore della città partenopea. Nei diversi capitoli che conformano la monografia, l'antica e mitica urbe napoletana è immaginata e descritta a partire dai diversi sguardi polifonici, a volte radicalmente contrapposti, elogiativi e osannanti, alcuni, critici, crudeli e strazianti, altri. Napoli è concepita come metafora della bellezza antica del sud del Mediterraneo occidentale e allo stesso tempo è simbolo della decadenza assoluta. Alcune delle voci che ci parlano di Napoli sono interne, emanano dalla stessa città o sono nazionali, ma non appartengono allo spazio regionale campano. Tante altre sono, però, esterne. Interessante si rivela a questo proposito lo sguardo ispanico, catalano e spagnolo, il quale guarda Napoli come terra conquistata, prima dall'antico regno di Aragona, nel XV secolo e, più tardi, come vicereame spagnolo. È giustamente questo incrociarsi di sguardi diversi, propri e altrui, italiani, napoletani, catalani e spagnoli a giustificare il bilinguismo del volume, riflesso di una doppia realtà che guarda nuovamente Napoli allo scopo di constatare ancora una volta come il viaggio attraverso i suoi spazi urbani ci porti ad attraversare uno dei punti centrali della configurazione immaginaria dello spazio culturale dell'Europa.